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Una discarica camuffata in riserva marina integrale. Torniamo a parlare di Pianosa - Isole Tremiti

Adelmo Sorci - ADphoto

Nonostante tutto, quando si accosta e si approda su Pianosa è come scendere su un altro pianeta.

Disabitata, ma con evidenti segni di presenza umana passata;

Una struttura edificata, ma ormai pericolante e che si trascina con sé quella quotidianità ormai ferma da tempo;

Sole, mare e vento le uniche presenze quasi tangibili;

Un mare blu cobalto che “chiama”;

Un ambiente sommerso magico che invita al rispetto.

Questa è Pianosa

Incantato quando approdi,

da vivere intensamente pochi istanti,

dimenticata appena lasciata.

Già dimenticata, per un aspetto in particolare dimenticata da anni, al punto che Pianosa la possiamo definire l'ultimo lembo Italiano nel Mare Adriatico, ma delle "discariche".

Sì, batte bandiera Tricolore questo scempio che da più di mezzo secolo non ha mai visto "nessuno" preoccuparsi di tutelarla, valorizzarla, bonificarla e/o perlomeno attivarsi per una campagnia di pulizia delle sue calette e della sua ridotta superficie.

Sulla piccola Isola i resti di una nave affondata, il "Panayiota" da ben 32 anni, tonnellate di plastica, tra sacchetti, bottiglie, contenitori, migliaia di frammenti di cassette di polistirolo, blister, reti per la coltivazione dei mitili, stoviglie usa e getta, stracci, scarpe, tronchi e rami di legno, e tutto quello che il mare accumula da anni sulle basse coste dell'Isola e che il vento poi spinge all'interno.

E non solo, sul fondo e tutto attorno ci sono 29 bombe di tipo "DEMO" della Seconda Guerra Mondiale, cariche di TNT. Purtroppo, logorandosi, lasciano in mare la sostanza trinitrotoluene (TNT) con i suoi prodotti di degradazione, decisamente inquinanti.

in questa mappa la localizzazione e la tipologia delle 29 bombe di tipo "DEMO"

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Le ventisette bombe d’aereo osservate in immersione (su 29) sono state classificate, secondo quanto riportato nella documentazione dallo Stato Maggiore della Marina Militare, come di tipo DEMO da 100/125/250/500 libbre.

Gli ordigni sono stati suddivisi secondo il loro stato di conservazione e il loro posizionamento è stato determinato sulla base della batimetria e del rilevamento di punti cospicui.

Disegno della Bomba di tipo "DEMO" della II° Guerra Mondiale

Bombe_di tipo_DEMO

Bomba "DEMO" 500 lb

La cosa più assurda...

L'Isola è inserita nell'Area Marina Protetta (A.M.P.) Isole Tremiti come Zona A (Riserva Marina Integrale) e il relativo regolamento ne vieta qualsiasi attività e addirittura l'avvicinamento (500 mt di distanza) così, con il lodevole scopo della tutela, della salvaguardia dell'ambiente, si nasconde una vera discarica.

L'Isola di Pianosa

Pianosa ha uno sviluppo costiero di 1750 metri, con una lunghezza di 700 metri e una larghezza massima di 250 metri.

La massima elevazione naturale è di soli 15 metri per una superficie di circa 11 ettari.

Bellissima !!!

Un piccolo scoglio circondato da un mare blu cobalto che a stento possiamo credere possa essere il Mare Adriatico (per come viene spesso descritto questo mare).

Sull'Isola troviamo un piccolo fabbricato ormai abbandonato, un laghetto di acqua salmastra comunicante con il mare attraverso un sifone.

Qua e là conigli selvatici, piante di cappero, salicornia, ma nessun albero.

In cielo possiamo ammirare le specie di gabbiano reale, rondone pallido e falco pellegrino. In mare e sott'acqua un'esplosione di colore e di vita.

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Ma come viene descritta Pianosa?

"L’isola di Pianosa è il santuario della riserva marina delle isole Tremiti, la zona «A» di protezione integrale dove non è possibile alcuna attività umana, la navigazione, la pesca e neppure l’accesso e ciò per garantire un’area di ripopolamento ittico."

Qual è la realtà?

Continuamente presa d'assalto dai pescatori di frodo, pescherecci che rasentano i suoi margini, compromettendo sistematicamente "il ripopolamento ittico", tant'è che molti ricercatori più volte hanno segnalato una inferiore presenza ittica rispetto alle altre isole delle Tremiti, proprio a causa di queste attività.

Vedi Relazione Finale del P.R. 160 “ACAB II” (Armi Chimiche Affondate e Benthos, fase II) - 6.1.3 nota - Resp. Scientifico: Ezio Amato

La relazione è consultabile a fondo pagina - Link pdf

L'Isola di Pinosa - "come si presenta oggi"

Galleria fotografica - Clicca e ingrandisci

A questo punto, che Riserva integrale è?

Forse serve solo a "coprire" quello che non si vuole fare, quella necessaria e doverosa bonifica.

Da ricordare che le Tremiti sono l'unico Arcipelago Italiano nel Mare Adriatico e l'Isola di Pianosa l'ultimo lembo verso la Croazia.

Perché non si "deve" fare questa bonifica?

Le bombe sono state individuate, e non penso che un Nucleo specializzato come lo SDAI abbia problemi ad effettuare attività di questo tipo.

Da anni vengono comunicate operazioni di bonifica, l'ultima del novembre del 2015 sembrava dovesse essere fatta nel giro di pochi giorni.

Sono passati altri anni e ancora nulla.

Forse si nascondono altre verità?

O è solo l'incapacità degli Enti a salvaguardare al meglio una ricchezza naturale e ad avviare progetti di sviluppo ambientale?

Marlintremiti quest'anno cercherà di attivare tutte le iniziative possibili per sollecitare l'avvio della bonifica per restituire all'ambiente e alle Tremiti un luogo di grande valore naturalistico.

Successivamente ci si attiverà per far sì che l'Ente Gestore possa attivare le procedure per renderla fruibile in maniera REGOLAMENTATA (turismo e pesca).

Infatti, per la Marlintremiti solo attraverso attività di turismo e pesca "sostenibile" si può pensare di avviare quel processo di educazione ambientale che garantisce direttamente e indirettamente: salvaguardia, monitoraggio, studio, controllo, economia e benessere.

Ci auguriamo di poter essere sostenuti nelle iniziative da tutti voi e da altre Associazioni, che hanno a cuore la tutela del mare.

Invitiamo tutti a seguirci sul nostro blog e social media per conoscere le fasi del progetto.

Si consiglia di vedere: RED COD Italia - Un arsenale sommerso

Sui fondali di mari e oceani sono stati affondati residuati bellici e munizionamento, un pericolo per gli operatori della pesca e una sorgente di molecole nocive per gli ecosistemi marini. Il progetto RED COD (Research on Environmental Damage caused by Chemical Ordnance Dumped at sea) ha indagato questi temi per contribuire, con dati e conoscenze, all'esigenza di porre rimedio alle conseguenze "sommerse" dei conflitti e di rinnovo degli arsenali.

Il video tratta anche le ricerche effettuate a Pianosa (Isole Tremiti) con rif. alla Relazione Finale del P.R. 160 “ACAB II” (Armi Chimiche Affondate e Benthos, fase II) - Resp. Scientifico: Ezio Amato.

Questo documentario di Marco Pisapia è stato realizzato nel 2006.

Le attività svolte a Pianosa sono inserite dal minuto 18'35" al minuto 22'35"

Clicca e guarda il VIDEO

ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale

 

Si consiglia di leggere:

CONTAMINANTI RILASCIATI DALLA CORROSIONE DI RESIDUATI BELLICI SUI FONDALI DELL’ISOLA PIANOSA (ISOLE TREMITI): BIOACCUMULO E BIOMARKER IN Conger conger (L., 1758)

Relazione Finale del P.R. 160 “ACAB II” (Armi Chimiche

Affondate e Benthos, fase II)

Resp. Scientifico: Ezio Amato

Bombe a... Mare!

​Una pagina di storia inedita e sconosciuta ai più: Bombe a… Mare l’ultima inchiesta di Gianni Lannes realizzata sul campo tra i fondali marini e gli archivi militari e civili di Stati Uniti d’America, Regno Unito e Italia, fa luce sui segreti degli Stati alleati svelando il pericolo catastrofico nascosto nei nostri mari che grava sulla popolazione italiana.

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