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19 marzo 1864 - Il Piroscafo delle Tremiti

Immagine del redattore: marlintremitimarlintremiti

152 anni fa la collisione con una secca e il successivo affondamento. Oggi sul fondo del mare delle Tremiti tra i 9 e i 25 metri di profondità giace ancora la struttura principale del "il Lombardo".

Siamo a Cala degli Inglesi, sull’isola di San Domino e qui si può effettuare una delle più affascinati immersioni delle Tremiti, un vero tuffo nel nostro periodo del Risorgimento.

L’immersione la possiamo definire facile nel suo percorso anche se la profondità massima che si raggiunge è di 25 metri.

Straordinaria particolarità e tragica fatalità... sullo stesso sito troviamo due relitti: il Lombardo e una nave oneraria Romana, che ben 2000 anni prima subisce la stessa sorte. Ingoiata dal mare, lascia sul fondale anfore e vasellame. Errori o fatalità, oggi solo i subacquei possono vedere e "toccare con mano" i segni di un glorioso passato.

Cenni storici: il “Lombardo” e il “Piemonte” furono i piroscafi che Garibaldi utilizzò per trasportare i “Mille” da Quarto, vicino a Genova a Marsala in Sicilia.

“il Lombardo”

Dopo essere stato semi affondato nel porto Siciliano dai cannoni Borbonici, il piroscafo venne recuperato e restaturato, tanto da venire impiegato dalla Marina da Guerra Sarda, che lo adoperò per trasportare truppe e detenuti fino alla data del suo affondamento definitivo avvenuto nella notte del 12 e 13 marzo 1864 dopo aver urtato una secca affiorante di San Domino.

Le cause dell’affondamento del Lombardo

Il sito archeologico è sul lato nord-ovest dell’Isola di San Domino e più precisamente a Cala degli Inglesi.

Qui il fondale si presenta di natura rocciosa che degrada da 7 metri a 18 metri per poi scendere su un pianoro di sabbia a 25 metri di profondità. Gli elementi più imponenti e metallici del relitto si trovano localizzati ad una profondità compresa tra gli 8 e 15 metri. E’ qui che troviamo i resti delle ruote a pale, gli organi meccanici, parti del motore, catene e le ancore. Sparsi a profondità superiori, fino al pianoro a 25 metri, fogli di rame, parti lignee, chiodi e bulloni di assemblaggio.

L’affondamento

Dopo accurate indagini, rilievi subacquei e ricostruzioni storiche si è potuto definire le cause dell’affondamento e che ne spiegano anche la bassa profondità in cui si trova il relitto. Per far questo dobbiamo tornare indietro nel tempo e precisamente nella notte tra il 12 e il 13 Marzo 1864.

Note:

il 10/2/1864 il Lombardo passa al comando dell'L.T.V. Giuseppe Deista. e il 3/3/1864, parte da Ancona con truppe e detenuti per Manfredonia ed Isole Tremiti. ...durante la navigazione e in avvicinamento alle Tremiti il comandante del “Lombardo” viene sorpreso da un forte Maestrale, ciò ritarda l’ora di arrivo alle Tremiti, che verranno così raggiunte a notte fonda, il 12 Marzo. Le pessime condizioni meteo marine e la scarsa illuminazione dell’Isole porta il comandante a sbagliare la rotta e ad avvicinarsi pericolosamente all’Isola di San Domino. Purtroppo all’altezza di Cala degli Inglesi l’urto con una secca semi affiorante (è stato calcolato il livello del mare che questo aveva sopra la secca nel 1864 e che risulta di circa 1,00 metri più basso rispetto a quello attuale, oggi di 4/5 metri). L’urto causa la rottura degli organi di manovra (timone) e una falla importante. Da questo momento il piroscafo diventa ingovernabile e totalmente in balia del vento e del forte moto ondoso. Nonostante gli sforzi dell’equipaggio, dei militari e dei detenuti che si trovavano a bordo e che dovevano essere trasferiti nella Colonia Penale delle Tremiti, il piroscafo alla fine viene spinto fino alla costa. L’impatto sarà così forte e violento che il Lombardo fu portato, per circa 10 metri della sua lunghezza (48,35 metri), sulle rocce.

Per 6 giorni provarono in tutti i modi a riporatare in sicurezza il piroscafo, ma le condizioni avverse del mare non diedero scampo al “Lombardo” e il 19 Marzo 1864 , la nave è distrutta, affonda e ne viene dichiarata la perdita totale.

In quel periodo...

Buona parte della parte lignea che costituiva la struttura del piroscafo fu recuperata e utilizzata come legna da ardere e la restante, galleggiado, si disperse in mare. Ciò nonostate oggi, sul fondale sabbioso a 25 metri di profondità (sotto la sabbia), sono stati individuati alcune parti di ordinate ben conservate.

L’incidente ha portato quindi il piroscafo per buona parte fuori dall’acqua (sull’isola) e adagiato sul basso fondale, ecco perchè tutte le componenti metalliche e di propulsione si trovano oggi tra i 7 e i 15 metri di profondità e così vicine alla costa.

Negli anni 60/70...

Il relitto viene depredato di molte componenti metalliche come fogli di rame, chiodi di rame e bulloneria di ottone che in quel periodo erano molto ricercate. Fogli di rame: rivestivano la chiglia e le murate di dritta e di sinistra e consentivano, in questo tipo di piroscafi, di avere meno attrito in acqua e quindi una maggiore velocità.

Chiodi di rame: servivano a tenere unite tutte le parti in legno.

Bulloneria di ottone: per le parti meccaniche.

Nel 2005...

Studi, rilievi subacquei, investigazioni e ricerche storiche portano Pietro Faggioli e il MARLINTREMITI alla identificazione del piroscafo e alla scoperta del suo nome: il “Lombardo”.

Focus - Febbario 2005

Piroscafo (pirovapore) “Lombardo”

DATI TECNICI

Varato a Venezia (Austria) il 1° maggio 1841 per conto dell'I.I.R.R. Amministrazione dei Piroscafi Privilegiati, società anonima per l'esercizio della navigazione fluviale e lacuale con sede in Milano, galleria De Cristoforis.

Dislocamento: 729 tonn.

Stazza: 239 tonn. registro nette.

Scafo: in legno con un ponte di coperta.

Due alberi: trinchetto a vele quadre, maestra a vele auriche, bompresso.

Due macchine a vapore: Maudsley & Field da 220 cavalli nominali.

Propulsione: a ruote (articolate).

Armamento nel 1860: due cannoni da 80 di ferro liscio ad avancarica.

Provenienza: 1° armamento - Acquisto da estero.

Direzione Marittima d'iscrizione: Genova.

Data di costruzione: varato 10 maggio 1841 (Radogna).

Luogo di costruzione: Venezia (Radogna) - sulla Clyde (Gropallo).

Costruttore: non noto.

Caratteristiche: in legno a ruote - un ponte e due alberi.

Dimensioni: 48,35 x 7,40 x 4,23 m.

Portata in tonn: 238,96.

Apparato motore: 208 cav., costruito dalla Maudsley di Londra.

Velocità: 13 nodi

Proprietari: Raffaele Rubattino & c., Genova.

Acquistato al pubblico incanto a Trieste nel giugno 1846.

Henry Maudslay Motore con asta laterale

Apparato motore:

208 cav., costruito dalla Maudsley di Londra.

Le officine di Maudslay nel quartiere londinese di Lambeth cominciarono a specializzarsi nella produzione di motori marini a vapore. La novità in questo motore consisteva nel aver posto il braccio di trasmissione del moto a fianco al cilindro (motore con asta laterale).

Questo accorgimento riduceva l'altezza del motore negli angusti locali macchina dei piroscafi.

Il primo motore marino di Maudslay venne costruito nel 1815, aveva una potenza di 17cv e fu montato sul piroscafo Richmond in servizio sul Tamigi. Nel 1823, un motore Maudslay fu installato sul Lightning, la prima nave a vapore della Marina inglese. Nel 1829 venne allestito un motore da 400cv per la H.M.S. Dee, all'epoca questo era il più grande motore per navi esistente. Nel 1838, dopo la morte di Maudslay, dalle officine Lambeth uscì un motore da 700cv per il primo transatlantico, la famosa SS Great Western di Isambard Kingdom Brunel. A tutto il 1850 le officine Maudslay avevano fornito motori a più di duecento navi tra cui il “Lombardo”.

Disegno degli interni di una cabina Piatto del servizio di bordo del Lombardo

Gli interni del Lombardo

La nave doveva essere molto bella, grazie anche ai numerosi dipinti e incisioni che ne arricchivano gli interni e le cabine, inoltre la nave era adornata a prua da una bella polena; La conferma della bellezza del piroscafo, perviene da Cesare Cantù, che in una pubblicazione, parla degli interni della nave. Nel testo si parla infatti del “… bellissimo e disgraziato bastimento a vapore il Lombardo, destinato per le corse nel Mediterraneoornato da artisti lombardi, sotto la direzione dell’architetto Crivelli, che nella decorazione interna fè porre a finta tarsia varie scene de’ Promessi Sposi e ritratti di più o meno illustri lombardi”. Gioacchino Crivelli, un architetto milanese molto quotato, scelse di decorare la nave con le scene che richiamavano il romanzo del Manzoni, in quanto negli anni del varo del Lombardo , dopo la prima edizione del 1827, I promessi Sposi era stato riproposto in una edizione riccamente illustrata.

Video

152 anni fa

dopo 7 giorni di tentativi per il salvataggio, il 19 Marzo 1864 affonda nelle acque delle Isole Tremiti - il Lombardo

Un video di 5 minuti per ricordare un periodo della nostra storia d’Italia, il piroscafo utilizzato e il bellissimo luogo e mare che lo custodisce - le Isole Tremiti

 

video Marlintremiti - ©ADphoto

 

 
 
 
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